Questo viaggio in Etiopia del Sud vi porterà a conoscere da vicino alcuni dei più bei popoli d’Africa. I pastori Borana, con il loro rito “magico” di estrazione dell’acqua, i popoli dell’Omo, dai caratteristici colori rossi, o i Mursi, le cui donne portano un piattello d’argilla infilato nel labbro inferiore. Un viaggio umano in quest’incredibile angolo del grande continente africano.
PROGRAMMA
1° giorno, Italia – Addis Abeba ✈
Partenza con voli di linea per Addis Abeba. Pernottamento a bordo.
2° giorno, Addis Abeba
Arrivo ad Addis Abeba al mattino e dopo la procedura per l’ottenimento del visto, il ritiro dei bagagli e il passaggio alla dogana, incontro con la guida e trasferimento in hotel. Dopo un breve riposo s’iniziano le visite alla città: il Museo Nazionale, che conserva i resti fossili di Lucy, antica progenitrice ominide vissuta 3.5 milioni di anni fa; al Museo Etnografico, che ospita una splendida collezione di strumenti musicali e di croci copte e le stanze con gli arredi dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè. Infine la chiesa della SS. Trinità. Avendo tempo si passa anche al mercato.
3° giorno, Addis Abeba – Langano
La mattina si lascia Addis Abeba e si parte verso il sud. Durante la giornata attraversiamo la regione dei laghi: gli specchi d’acqua sono spesso circondati da una striscia di sabbia bianca e ospitano molte specie di uccelli acquatici, che qui trovano cibo e luoghi sicuri per riprodursi e allevare i loro cuccioli. Attraverseremo l’Abyata Shalla Park, che deve il suo nome ai due laghi salati che sono tra i più profondi delle regioni africane a nord dell’equatore. L’avifauna all’interno del parco è molto ricca e variegata ed è facile avvistare il Grande Pellicano Bianco, l’Oca Egizia e il Cormorano bianco. Il lago Shalla con i suoi 260 m di profondità è il maggiore della Rift Valley ed è caratterizzato dalla presenza di sorgenti naturali di acqua calda sulfurea. Un’altra sosta sarà ai laghi di Koko e Zuway. Arrivo a Langano nel pomeriggio.
4° giorno, Langano – Arbaminch (300 km)
Si continua a scendere lungo la Rift Valley con i suoi suggestivi paesaggi. Durante il percorso ci fermeremo a visitare un villaggio di etnia Hadya, una popolazione che ancora si dedica prevalentemente all’agricoltura e all’allevamento del bestiame e vive in minuscoli e graziosi villaggi famigliari sparsi fra la vegetazione. I tucul a pianta circolare dal tetto conico in paglia: spesso vengono decorati nella parte frontale con disegni a motivi geometri, floreali o di animali. Completamente diversa è invece la seconda cittadina dove facciamo tappa: Shashamane è diventata universalmente nota da quando l’imperatore Haile Selassiè, decise di donare ai seguaci del movimento Rastafari 500 ettari nei pressi dell’odierna cittadina. Da allora Shashamane è diventata un luogo eletto, una sorta di Terra Promessa dei seguaci del movimento Rastafari, in gran parte provenienti dalla Jamaica dove Bob Marley ne è stato il più noto rappresentante. Nel pomeriggio visiteremo un villaggio abitato dai Dorze, una popolazione di agricoltori e abili tessitori. Le case di questi villaggi circondati da orti coltivati e boschetti di falsi banani sono costruite con un tipico intreccio di fibra ricavata proprio dall’albero di falso banano (Ensete Ventricosum). Arrivo ad Arba Minch nel pomeriggio.
5° giorno, Arbaminch – Turmi (275 km)
La mattinata è dedicata alla scoperta dei dintorni di Arbaminch, con un’escursione in barca sul lago Chamo, le cui rive sono abitate dalla tribù Ganjule e Guji che pescano ancora servendosi di tipiche zattere realizzate con grossi tronchi d’albero scavati all’interno. Il lago ospita branchi di ippopotami, coccodrilli e una ricchissima avifauna. Si parte verso Turmi. Durante il percorso caratterizzato dai tipici paesaggi di terra rossa della regione del Key Afar, abitata dai Benna. Questa è una popolazione di lingua omotica, che abita nei villaggi belli e ordinati con capanne dipinte dai colori naturali e decorate con disegni che possono ricordare quelli degli aborigeni australiani. Arrivo a Turmi nel tardo pomeriggio.
6° giorno, Turmi – Terra dei Karo – Mercato di Key Afer – Turmi (240 km)
Si prosegue il viaggio nel sud del paese. Il percorso verso il villaggio Korcho, ci permette di visitare il villaggio Karo. Questi ultimi sono uno dei gruppi che curano maggiormente il loro aspetto estetico. Le donne si acconciano i capelli arricciando le ciocche con argilla mescolata a burro o grasso di animale, formando graziosi caschetti, si adornano con collane di conchiglie e indossano un tipico gonnellino in cuoio orlato con borchie metalliche ed anelli di ferro. Le ragazze da sposare si distinguono per una visiera metallica detta kallè, mentre le donne già sposate portano al collo un massiccio collare in ferro. Le terre abitate dai Karo si affacciano sul fiume, le cui sponde vengono sfruttate per le coltivazioni con l’abbassarsi del livello dell’acqua. L’ornamento più tipico delle donne sono le numerose collane realizzate con i materiali più disparati e intrecciati ra loro, gli uomini, invece, dipingono il corpo con linee bianche di cenere ed impugnano la lancia, secondo l’antico rituale di preparazione alla caccia o alla guerra. Nel primo pomeriggio partiamo per la cittadina di Key Afer che e` anche il giorno del mercato settimanale., dove le popolazioni Tsamai, Ari, Benna vendono e comprano le loro merci nei tipici scenari dei mercati africani, vivaci e multicolori, incontro di etnie e generazioni diverse e da sempre luoghi di scambio non solo di merci, ma anche di informazioni, conoscenze e insegnamenti. Rientro nel tardo pomeriggio a Turmi
7° giorno, Turmi, escursione a Omorate (160 km)
La giornata inizia con il percorso verso Omorate, un villaggio situato lungo la riva dell’Omo, non lontano dal confine con il Kenya. Si attraversa il territorio dei Dassanech, genti nomadi o semistanziali dedite alla pastorizia e alla pesca, che colpiscono per il loro portamento slanciato, agile ed elegante. Vivono in capanne costituite da un telaio di rami ricoperto da pelli di animali, facile da montare e smontare come è nella tradizione dei popoli legati alla transumanza. Rientro a Turmi.
8° giorno, Turmi – Mercato di Dimeka – Jinka (280 km)
La mattina si visita un villaggio della popolazione Hamer, uno dei gruppi etnici che si applica più cura nell’adornarsi. Le donne usano acconciarsi i capelli in caratteristici caschetti, dalle ciocche arricciate grazie ad una crema ottenuta mescolando argilla e burro o grasso di animale. Indossano collane di conchiglie e portano un tipico gonnellino in cuoio bordato con borchie metalliche ed anelli di ferro. Le donne ancora nubili e in età da marito sono riconoscibili per una visiera metallica, il kallè, mentre le donne già sposate si distinguono per un massiccio collare di ferro. Nel primo pomeriggio partenza per il villaggio di Dimeka dove si vista il mercato settimanale per immergerci nello scenario variopinto di questi tradizionali luoghi di scambio. Nel pomeriggio proseguimento per Jinka con sosta a un villaggio degli Ari e poi si visita il museo Etnografico che ospita un’interessante collezione di oggetti legati alla cultura delle popolazioni locali.
9° giorno, Jinka – Mursi del Mago Park – Konso (275 km)
Nella giornata di oggi si va alla scoperta del Parco Mago. Durante l’escursione si visitano i villaggi dei Mursi, un popolo di allevatori che vive isolato ai confini settentrionali del parco, seguendo ancora le proprie tradizioni ancestrali. Gli uomini e le donne Mursi dipingono e abbelliscono il proprio corpo in vari modi, quali la scarificazione e le terre colorate, ma l’usanza più caratteristica è quella del piattello labiale: le donne inseriscono, infatti, un piattello in ceramica o in legno nel loro labbro inferiore, tramite un taglio fatto sul labbro, che viene progressivamente allargato con piattelli sempre più grandi. Si riparte alla volta del territorio dei Konso, seguendo le piste che attraversano il tipico paesaggio della savana punteggiata dalle acacie. Durante il percorso si sosta a un villaggio Erboré. Le donne di questa etnia sono molto belle: indossano una gonna di pelle di animale e un lungo velo nero e si adornano con una grande quantità di monili, collane, bracciali ed orecchini e portano i capelli acconciati in lunghe treccine oppure completamente rasati. Entrando nel territorio dei Konso si va incontro a un ambiente collinare e pietroso. Arrivo a Konso in tardo pomeriggio.
10° giorno, Konso – Yabello – El Sod – Pozzi Cantanti – Konso (375 km)
Al mattino presto si parte per esplorare la regione intorno di Yabello, abitata dai Borana. Un percorso che taglia il tipico paesaggio rossastro della savana puntellato di acacie ombrellifere e termitai, ci porta alla scoperta dei cosidetti “pozzi cantanti”, solitamente non toccati dai normali circuiti turistici. Il popolo dei Borana è dedito alla pastorizia e al fine di poter garantire la sopravvivenza delle mandrie nella stagione secca scava dei pozzi da cui estraggono l’acqua con recipienti che passano di mano in mano al ritmo di un’antica cantilena. Una parte della giornata è impegnata nell’escursione al cratere di El Sod (80 km da Yabelo), nella cui profondità si è formato un lago naturale dove i Borana scendono a raccogliere il sale. Nel tardo pomeriggio rientro a Konso.
11° giorno, Konso – Arba Minch (90 km)
In giornata visiteremo uno dei villaggi Konso. Qui la popolazione è organizzata in clan e abitano in gruppi di tukul protetti da muretti a secco, che sostengono anche i tipici terrazzamenti agricoli. L’artigianato di questa etnia è molto pregiato e testimonia l’alto livello della loro cultura. Fra gli oggetti conservati nel museo locale, spiccano le famose “waka”, le steli funerarie di legno, a volte dipinte, che purtroppo sono state per lungo tempo razziate dai trafficanti d’arte. La visita ci permetterà anche di fare conoscenza del Re locale, che guida i vari clan dei Konso. Proseguimento per Arba Minch.
12° giorno, Arba Minch – Awasa (255 km)
Il viaggio continua attraverso la regione dei popoli Welayita e Sidamo; quest’ultima una popolazione eterogenea del gruppo cuscitico, compresa nel gruppo omotico. I Sidamo in parte cristiani e in parte musulmani, sono ancora molto legati alle antiche credenze animiste. La popolazione vive in tukul da forma “ad alveare” ed è dedita principalmente alla coltivazione di cereali, banane, tabacco, arachidi, ma soprattutto caffè della pregiata qualità Arabica. Qui il caffè cresce spontaneamente sulle pendici delle alture o coltivato nei coffee garden, piccoli terreni in cui ogni famiglia pianta anche alberi da frutto e verdura o anche in appezzamenti più grandi, per poi essere trattato nelle “washing station” distribuite sul territorio. Oltre che voce importante dell’economia locale, è anche protagonista della vita sociale e culturale del posto. A Sidamo un invito a partecipare alla cerimonia del caffè, antico rituale i cui gesti si tramandano di generazione in generazione, è un segno di amicizia e di grande rispetto. Arrivo ad Awasa in serata.
13° giorno, Awasa – Addis Abeba (285 km) – aeroporto
Awasa è il lago più piccolo dei laghi della Rift Valley, ma anche il più scenografico, grazie alla corona di montagne che gli fanno da cornice, ma soprattutto per la presenza di uno dei più vivaci e variopinti mercati del pesce di tutta l’Etiopia. L’avifauna che vive sulle sue rive è ricca e varia: pellicani, cormorani, ibis, aironi, anatre selvatiche e umbrette sono gli uccelli più comuni, ma non è raro avvistare la jacana africana che cammina sulla vegetazione galleggiante grazie alle sue lunghe zampe. Si parte in direzione di Addis Abeba, attraverso un percorso che si snoda tra paesaggi di grande bellezza e dolcezza puntellata dalle case dei contadini Sidamo. Si raggiunge l’altra sponda del lago di Awasa per visitare il mercato di pesci. Arrivo ad Addis Abeba, sistemazione in hotel dove avremo a disposizione 3 camere in day-use. Dopo cena trasferimento in aeroporto..
14° giorno, Addis Abeba – Italia ✈
Partenza per l’italia con arrivo in mattinata. .
PREZZI, PARTENZE E INFORMAZIONI SUL VIAGGIO
PARTENZE DI GRUPPO | 14 GIORNI | |
GRUPPO MINIMO: 6 partecipanti | ||
2023 | 2024 | * Per persona in camera doppia: € 2650 * Supplemento singola: € 350 * Assicurazioni / /tasse aeroportuali: € 410 * Pensione completa acqua inclusa eccetto ad Addis Abeba * Pernottamenti: hotels e lodges * Guida in italiano * Mezzo di trasporto: Jeep 4 x 4 * il visto si ottiene all’arrivo pagando 50 dollari |